L’opinione di Enzo Brancaccio – Chimic nel Servizio Sanitario Nazionale
21 Novembre 2010
Vincenzo Brancaccio, Chimico , laureato nel 1971. Docente di Chimica si laurea in Scienze Biologiche nel 1980 e nel febbraio 1983 entra nel SSN, vincendo un concorso per Collaboratore Chimico. Attualmente è Dirigente Chimico nel Laboratorio di Patologia clinica dell’Osp.”M.SCARLATO” di Scafati . ASL SA. Nel corso degli anni ha maturato numerose esperienze in vari settori di laboratorio di analisi chimico-cliniche. Nell’ultimo decennio si è interessato di Qualità, e Gestione di Sistemi e Processi, ricoprendo l’incarico di Responsabile Gestione Qualità nel suo Laboratorio, organizzando corsi sulla Qualità con Crediti ECM e conseguendo nell’ottobre 2005 la qualifica di AUDITOR/LEAD AUDITOR SU SISTEMI DI GESTIONE DI QUALITA’. Si interessa di proteine, nefelometria, elettroforesi e immuno fissazione elettroforetica, fino ad avere negli ultimi anni l’incarico professionale per lo studio delle proteine.
Chimici nel SSN
Leggo dalla Bacheca di CHIMICIONLINE aggiornata al 3 novembre 2010 che Il dott. Pietro Di Nocera, Chimico Dirigente del Servizio Sanitario Nazionale, nella seduta del Consiglio Direttivo del 20 ottobre è stato nominato referente dell’Ordine per le attività del Servizio Sanitario Nazionale inerenti l’ambito diagnostico regionale.
Faccio a lui i migliori auguri perchè penso che ne avrà molto bisogno, vista l’attuale situazione della Sanità in Campania e la posizione dei Chimici in tale ambito quale si è venuta a delineare negli ultimi decenni.
Il Chimico nella Sanità, almeno in Campania è destinato a scomparire o ad esservi presente come una mosca bianca, una rarità, una curiosità che sta ligrave; e che , forse le altre categorie penseranno non serva, ma che sicuramente conterà o cercheranno di far contare poco o niente.
Altro che interazione e sinergia tra le varie professioni.
La quantità, o meglio il numero, ha soffocato la qualità!
Non voglio qui fare un esame per stabilire quali siano le cause e di chi la colpa di questa situazione.
Porterò ad esempio quello che è accaduto nella mia ASL ex SA1 ora ASL SA.
Io sono, ad oggi, l’ultimo chimico dell’ex ASL SA1 e uno dei pochi della neonata ASL SA che dovrebbe recepire e risolvere coll’applicazione dell’ultimo piano regionale i problemi di salute che affliggono la nostra Campania.
Da molti anni non si fanno concorsi, gli operatori della sanità, a qualunque livello e in tutti profili invecchiano e non vengono sostituiti, non si è fatto e non si fa niente per salvaguardare il patrimonio culturale e professionale da loro e grazie a loro accumulato. A questo punto mi rivolgo ai politici e ai colleghi. Lasciate che ognuno possa trasmettere ad altri le sue esperienze o meglio create le condizioni perchè questo sia possibile. Da sempre, in qualunque campo e in ogni società, gli sviluppi futuri si basano sul patrimonio culturale del passato.