Molecole pericolose trovate in acqua in bottiglia

2 Luglio 2024

Ricercatori tedeschi hanno usato una combinazione di bioanalisi e spettrometria di massa ad alta risoluzione per definire la fonte di distruttori endocrini presenti in 18 prodotti di acqua in bottiglia. Dei 24520 prodotti chimici sospetti, quello che ha mostrato risultati coerenti in tutti i test e con attività antiandrogenica e antiestrogenica è il di (2-etilesile) fumarato (DEHF), un plasticizzante che viene usato per rendere le bottiglie di plastica più flessibili.

I prodotti chimici che alterano il sistema endocrino (EDC), cioè che interferiscono con il sistema ormonale di un organismo, sono coinvolti nel produrre effetti sull’attività di sviluppo embrionale e sull’attività riproduttiva sia in natura che nella specie umana. Più recentemente, sono stati sollevati sospetti che essi potrebbero anche aumentare il rischio di cancro, di disturbi cardiovascolari e di disfunzioni metaboliche. Di particolare interesse sono stati il bisfenolo A (BPA) e gli ftalati, composti organici che imitano gli ormoni sessuali.

Martin Wagner e Jouml;rg Oehlmann della Università Goethe di Francoforte sul Meno, e Michael Schluuml;sener e Thomas Ternes dell’Istituto federale tedesco di Idrologia, hanno rivolto la loro attenzione alle acque in bottiglia, dato le crescenti preoccupazioni che tali prodotti potrebbero contenere livelli preoccupanti di distruttori endocrini. Wagner e colleghi hanno ottenuto i dati sulla attività antiestrogenica e antiandrogenica di 18 prodotti di acqua in bottiglia. I ricercatori hanno poi combinato i dati delle acque che hanno mostrato tale attività e hanno trovato tracce di 24520 sostanze chimiche presenti. Di queste molecole sospette, il team è stato in grado di restringere il campo ad un singolo composto effettuando una simulazione di spettrometria di massa. Questo ha permesso loro di focalizzarsi sul DEHF come l’unico possibile distruttore endocrino che da luogo all’attività in questione. Inoltre hanno confermato la presenza di questo composto e degli isomeri diottile fumarato e maleato usando standard chimici con cui hanno confrontato gli spettri di massa.

Tuttavia, il DEHF è noto solo come essere un composto ad attività antiestrogenica, il che implica che un altro composto non identificato, o combinazioni di composti, devono essere presenti nei campioni che hanno mostrato attività antiandrogenica. Il team sottolinea che questi distruttori endocrini potrebbero rappresentare delle importanti, e finora trascurate, sostanze da dover regolamentare.

“Questo lavoro è un tour de force per l’identificazione di interferenti endocrini in materiali da contatto con gli alimenti,” dice Bruce Blumberg dell’Università della California di Irvine, esperto di interferenti endocrini. Egli suggerisce che, “è un po’ presto per fare delle congetture su come queste sostanze chimiche saranno dannose sulla salute umana”, ma aggiunge che “Egrave; certo che essi non sono utili.” Inoltre Blumberg ritiene che questo tipo di analisi “sarà molto importante per la nostra futura comprensione a quali sostanze chimiche siamo regolarmente esposti e quali di queste pongono seri rischi di essere perturbatori endocrini.”

Ulteriori informazioni al link:

www.plosone.org/article/info%3Adoi%2F10.1371%2Fjournal.pone.0072472