Sintesi dell’Anno Europeo della qualità dell’aria
1 Febbraio 2014
Il 2013 ha visto impegnate Commissione europea e Agenzia europea per l’ambiente sul tema della qualità dell’aria in Europa
Nel 2013 l’aria in Europa è stato un tema centrale del lavoro presso l’Agenzia europea per l’ambiente con numerosi studi e valutazioni; la Commissione europea ha inoltre concentrato gran parte della sua attività del 2013 sull’aria. Le valutazioni dell’Agenzia europea sono state inserite in una revisione della politica sull’aria dell’Unione europea, che è sfociata in unpacchetto di politiche, adottato nel dicembre scorso e che introduce diverse nuove proposte legislative.
Le conoscenze scientifiche sull’inquinamento dell’aria stanno migliorando. Le misurazioni più sensibili stanno dimostrando che l’inquinamento atmosferico è più grave di quanto si pensasse, mentre, allo stesso tempo, la scienza medica sta mostrando l’entità degli effetti dell’inquinamento dell’aria sulle persone.
Le valutazioni svolte durante il 2013 hanno dimostrato che:
più di nove abitanti delle città europee su dieci sono esposti a inquinanti atmosferici oltre ai limiti definiti dalle linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, secondo il rapporto della Agenzia europea
la legislazione sull’inquinamento atmosferico non è sempre pienamente attuata, secondo uno studio svolto dall’Agenzia su diverse città;
nel 2011, diversi Stati membri hanno violato i limiti di leggeper l’inquinamento atmosferico, soprattutto per gli ossidi di azoto (NOx), di cui una delle principali fonti risulta il traffico;
un crescente insieme di evidenze suggerisce che l’inquinamento atmosferico è più dannoso di quanto si pensasse: questo è stato rafforzato da un documento diffuso nel mese di ottobre dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, che classifica l’inquinamento atmosferico come cancerogeno;
questo inquinamento ha anche un costo economico per la società: ad esempio, l’inquinamento atmosferico da camion da solo costa all’UE circa euro; 45 miliardi in costi sanitari e danni ambientali;
molte città stanno adottando opportune misure per ridurre l’inquinamento atmosferico da trasporto, con innovative politiche di taglio nell’uso dell’auto e di diffusione rapida del trasporto su bicicletta;
ridurre l’inquinamento dell’aria può anche aiutare ad affrontare i cambiamenti del clima.
Black carbon è la parte fuligginosa del particolato (PM) formata dalla combustione incompleta dei combustibili fossili e della biomassa. Per lo più è emesso da veicoli, navi, carbone o stufe a legna. Un’altra fonte importante è la combustione della biomassa all’aperto, compresi gli incendi boschivi e la combustione dei rifiuti agricoli.
Di tutti gli inquinanti atmosferici, il particolato è il più pericoloso per la salute in Europa; la componente Black carbon del particolato è particolarmente dannosa in quanto rappresenta una miscela di particelle estremamente fini in parte cancerogene, abbastanza piccole da entrare nel flusso sanguigno e raggiungere altri organi.
Attualmente vi è un vivace dibattito sul fatto che la riduzione di tale inquinante potrebbe avere effetti significativi sulla riduzione deicambiamenti climatici, come suggerisce anche un recentestudio. In atmosfera l’inquinante contenente carbonio assorbe infatti efficacemente la radiazione solare che porta ad un riscaldamento dell’atmosfera. Quando si deposita su neve o ghiaccio, il colore più scuro assorbe più calore, accelerando la fusione.